Quando
si parla di “Prato calcio” dimorti di voi storceranno i’ naso pensando a
indoe siamo e icché si sta facendo.
Ma i’ Prato gli ha una lunga storia, fatta di hampioni e di gioatori semprici, orgogliosi
d’aver indossao la hasacca biancoazzurra.
Se si fa l’elenco di chi a gioato o allenao i’ Prato, resteree stupii
d’lleggere nomi che son diventai famosi.
Tra gli allenatori rihordiamo Enzo Bearzot, Ferruccio Valcareggi, Rino
Marchesi; tra i gioatori Armando Segato (poi nazionale), Mario Bertini (anche
lui in nnazionale), Bruno Taccola, Massimo Maccarone, Massimo Oddo, Cristian
Cudicini e dimorti attri.
S’è avuo anche Romeo Anconetani come segretario generale, un burbero che
prendea foo per nulla, ma gl’era un gran d’omo.
Siamo stai anche in serie B, ma tant’anni fa: l’utima vorta ni’ 1964. In
città quarcuno si riorda ancora quande la banda musihale e la mortitudine di
tifosi che accorse alla stazione per festeggiare la squadra neo-promossa in
serie B. Eèh… che bei tempi !
Come società siamo nati ni’ 1908 e quest’anno si festeggiano i 100 anni! E unnè
miha roba di tutt’e ggiorni festaggià i’ ccentennario della squadra di’ccuore.
Gli è vvero, non c’è dimorto da festeggià visto i risurtati della squadra
d’oggi e la contestazione continua alla società attuale, ma a nnoi i’ Prato gli
è sempre ni’ ccuore: siamo attaccai a’ holori e alla storia fatta di bell’
imprese e di quarche soddisfazione.
I’ Prato, per nnoi tifosi, è ccome un balocco, un ggiohattolino: ci siamo
affezionai troppo pe’ rinuncià a tifallo, d’antallo a vvedé. Oramai siamo in
ppohi a i’ “Lungo”… allo stadio LungoBisenzio, pe’indendessi. A vorte
siamo una cinquantina di sciagurai abbarbicai alle ringhiere, a impreare, a
offendere l’arbitro a’arrabbiassi. Veramente gli è un po’ triste, ma noi si
continua e non si molla mai.
I nostri rivali sono anche troppi! Non ci si può vedere con i pistoiesi, con
gli spezzini e con gli sportivi di mezz’Italia. L’uniho gemellaggio è con
i’Mantova, i bravi virgiliani… Speriamo che la duri!!! A lloro e a tutti
gli sportivi di’ mondo gli diciamo: vu’ sarete i benvenuti a Prato. Prima della
partita vu’ mangerete bene, qui da nnoi. Son troppo boni ‘e sedani alla
pratese, la mortadella di Prato, per non parlare di’ nostro pane! I dorci
non gli scorderee: son quelli di Mattonella come la mantovana, ‘e brutti boni e
i’ filone. Oh, occhio ai cosiddetti cantuccini che c’è in giro… L’è
un’imitazione fatta da quelli di là dall’Arno. I veri biscotti di Prato e son
quelli di Mattonella!
E se vi garba l’arte venie a vedere il nostro orgoglio: la Salomè di’ Llippi in
Dòmo, i’ purpito di Donatello, i’ Palazzo Pretorio, i’Castello dell’Imperatore,
la hiesa di Santa Maria delle Carceri, eccetera, eccetera!
A davvi il benvenuto ‘e sarà i’ nostro Datini che vi dirà: ni’ nome Diddio e
di’ guadagno venie, venie a Prato, ma non lasciae la borsa a ccasa!
E se vu’credee, andae in Dòmo: ‘e c’è la Cintola della Madonna che per la su’
festa, l’otto settembre, la fanno vedere da i’ purpito.
Venie, venie quande vu’ volee. Vi s’aspetta !
Queste righe, un po’ sgangherae, ma scritte co’ i’ ccuore, son dedicae a ‘i
Prato che festeggia i suoi 100 anni, ma anche a que’ tifosi che non sono più
tra nnoi e a quelli che verranno.
Il nostro più grand’augurio che si possa fare alla nostra amata squadra è FORZA
PRATO!.. E’ un coro festoso e appassionao…
Un sincero grazie ad Alberto (Carnaccia) ed Umberto Mannucci